La lesione dei legamenti meniscali compromette l’integrità meccanica del ginocchio, mettendo in crisi i sofisticati meccanismi che la regolano. Per la loro incidenza e diagnosi, le lesioni meniscali si possono classificare in due grandi gruppi:
La lesione dei legamenti meniscali compromette l’integrità meccanica del ginocchio, mettendo in crisi i sofisticati meccanismi che la regolano. Per la loro incidenza e diagnosi, le lesioni meniscali si possono classificare in due grandi gruppi:
✔ lesioni meniscali di origine traumatica: molto frequenti tra i giovani e gli sportivi.
Spesso causa di violente sollecitazioni che minano la resistenza del tessuto cartilagineo che li compone;
✔ Lesioni meniscali di origine degenerativa: il menisco si lesiona in seguito ad un movimento apparentemente banale, a causa dell’usura del tessuto meniscale e della sua perdita di elasticità. Con il passare degli anni infatti le fibre di cui è composto il menisco tendono a diventare più fragili.
L’incidenza di questo tipo di lesione, proprio per sua natura, si manifesta in individui che hanno superato i 50-55 anni d’età.
Storicamente il trattamento delle lesioni meniscali traumatiche prevedeva un intervento chirurgico invasivo con asportazione dell’intero menisco lesionato. L’obiettivo di questi interventi era di rimuovere la causa del dolore, risolvendolo.
Oggi, grazie alle più moderne tecniche artroscopiche mini-invasive, si agisce asportando solo la porzione di menisco lesionato “senza aprire” l’articolazione, grazie a piccoli fori della grandezza di 1 cm.
L’avvento dell’artroscopia ha permesso così di ridurre i tempi chirurgici, di degenza ospedaliera e di recupero, rendendoli molto più veloci.