Fratture osteoporotiche: convivere con l’Osteoporosi dopo una frattura

Bone doctor

Quando la rimozione dell’osso è più rapida della sua formazione, allora parliamo di OSTEOPOROSI!

Come sappiamo, per una diagnosi ufficiale della malattia, sono necessari esami specifici per valutare la densitometria ossea, tramite REMS o MOC, ma troppo spesso purtroppo sono le fratture da fragilità veri primi campanelli d’allarme, prova di un problema ormai presente.

L’Osteoporosi colpisce in media 1 donna su 3 e un uomo su 5 nell’arco della propria vita e il rischio di rifrattura è notevolmente più alto per chi già soffre di malattie da fragilità.

Nonostante non ci sia certezza sulla fisiopatologia e sulle cause dell’Osteoporosi, la maggior parte della comunità scientifica concorda sul fatto che sia molto importante, per evitare l’insorgenza della malattia o per arginarne i danni, una prevenzione quotidiana, tramite abitudini di vita sane e uno stile di vita attivo.

Capiamo quindi meglio come convivere con l’Osteoporosi anche dopo una frattura da fragilità e quali sono le accortezze da tenere a mente, per la scelta di una dieta corretta e di esercizi mirati, e come monitorare l’evoluzione della malattia.

 

 

L’osteoporosi: il rimodellamento osseo e la perdita di forza strutturale

L’Osteoporosi è una patologia che compromette la microarchitettura dell’osso, causando un progressivo deterioramento della sua struttura interna.

Tale processo avviene attraverso un rimodellamento osseo alterato, in cui l’equilibrio tra riassorbimento e formazione dell’osso viene oggettivamente alterato.

Le trabecole, che costituiscono l’impalcatura microscopica dell’osso, diventano progressivamente più sottili e disorganizzate, riducendo la densità minerale e la resistenza meccanica.

La perdita di forza strutturale rende l’osso più fragile e incline alle suddette fratture da fragilità, che  – a questo punto – possono essere causate anche da traumi minimi.

Comprendere questi cambiamenti è fondamentale per prevenire e gestire le complicazioni dell’Osteoporosi, salvaguardando la qualità di vita dei pazienti.

 

Come rinforzare le ossa dopo una frattura osteoporotica e recuperare la densità ossea deteriorata dall’osteoporosi?

Rinforzare le ossa dopo una frattura da fragilità causata dall’osteoporosi richiede un approccio multidisciplinare, combinando strategie nutrizionali, esercizio fisico mirato e trattamenti medici.

Le buone pratiche da tenere a mente sono però piuttosto semplici e stanno sulle dita di una mano.

  1. Alimentazione ricca di calcio e vitamina D. Questi 2 elementi – come vedremo meglio tra poco – sono essenziali per la salute delle ossa. La loro assunzione deve essere calibrata al meglio tramite la dieta e/o integratori specifici.
  2. Attività fisica. Alcuni esercizi mirati possono aiutano a stimolare il rimodellamento osseo e a migliorare l’equilibrio, riducendo il rischio di cadute.
  3. Terapie farmacologiche. Per arginare e ridurre il riassorbimento osseo e a favorire la formazione di nuovo tessuto osseo.
  4. Stile di vita sano. Evitando fumo e alcol, seguendo un’alimentazione sana e praticando un’attività fisica moderata ma costante, possibilmente all’aria aperta.
  5. Monitoraggio e follow-up. Per valutare i progressi (o eventuali ricadute) e adattare conseguentemente il trattamento.

Questi interventi, combinati, possono aiutare a rafforzare le ossa e a prevenire ulteriori fratture, migliorando la qualità di vita delle persone affette da Osteoporosi.

Scendiamo quindi nello specifico, partendo dall’alimentazione.

 

 

Dieta per l’Osteoporosi: Calcio, Vitamina D e Proteine

Un regime alimentare adeguato può fare la differenza nella lotta contro l’Osteoporosi.

I nutrienti fondamentali – che non possono mancare – sono 3:

  • Calcio, elemento essenziale nella fisiologia umana.
  • Vitamina D, essenziale per il mantenimento della salute dell’osso.
  • Proteine, necessarie per mantenere in funzione il sistema muscolo-scheletrico, ma anche per ridurre il rischio di complicanze, dopo una frattura osteoporotica!

 

Cosa mangiare per assumere Calcio?

L’International Osteoporosis Foundation (IOF) cosiglia, per gli uomini over 65 e per tutte le donne in post-menopausa, di assumere almeno 1,2 g di calcio al giorno e possibilmente da fonti naturali.

A tal scopo, gli alimenti più ricchi di Calcio (Ca) sono:

  • Latte
  • Pesce
  • Uova
  • Verdure verdi (cavoli, rucola, spinaci, carciofi, cardi…)
  • Frutta secca
  • Legumi

Facciamo qualche esempio concreto: una porzione di formaggio stagionato contiene in media 522 mg di calcio, una porzione di verdure circa 255 mg e una di acciughe 222 mg.

 

Ma attenzione: far sì che il nostro organismo assimili realmente le quantità di calcio ingerite non è così semplice!

Come assimilare meglio il Calcio?

Per ottimizzare l’immagazzinamento di Calcio da parte del nostro organismo, è importante ricordarsi che:

  1. alcuni alimenti, come ad esempio spinaci, cacao, the, caffè, uva e alcol, impediscono l’assimilazione del calcio, se assunti in concomitanza ad esso.
  2. Un eccesso di Sodio (presente normalmente nel sale da cucina) aumenta la perdita di Calcio, in questo caso tramite le urine.

 

Il Calcio però non basta: servono però anche la Vitamina D e le proteine…

 

Quali alimenti contengono Vitamina D?

Purtroppo solo il 20% del fabbisogno di Vitamina D deriva dall’alimentazione, essa necessita di essere sintetizzata dalla pelle tramite l’esposizione al sole.

Nonostante ciò, un consumo abituale di uova (il tuorlo contiene in media 20 UI/100 g), carne di maiale ( 40/50 UI/100 g) e formaggi (12/40 UI/100 g) può certamente aiutare!

L’assunzione di 400/800 UI di Vitamina D è considerato adeguato per il fabbisogno giornaliero. In caso di carenze, la necessità aumenta.

 

 

Osteoporosi e Proteine

In caso di Osteoporosi, è bene ridurre l’apporto di carboidrati e preferire le proteine nobili, come uova, carne e pesce.

Soprattutto per gli anziani si consiglia un consumo di proteine di 1,2/2 g per Kg di peso al giorno.

È importante però ricordare non solo che prima di impostare una dieta è sempre meglio concordare la sua adeguatezza con il proprio medico, ma anche che è necessario abbinare all’alimentazione un’adeguata attività fisica!

Mantenere uno stile di vita attivo è infatti molto importante, anche e soprattutto dopo una frattura osteoporotica! Ma quali esercizi fare?

 

Esercizi per l’osteoporosi per la riabilitazione post frattura

Periodi anche brevi di immobilizzazione (magari a causa di un’ingessatura) sono deleteri per la salute ossea; è quindi molto importante tenere un costante – seppur minimo – grado di attività fisica.

Gli esercizi migliori sono quelli che allenano la resistenza, sfruttando la forza muscolare per migliorare la massa e rafforzare le ossa, come flessioni ed esercizi con pesi, manubri, sbarra e corde.

Ovviamente facendo sempre movimenti controllati e con il giusto riscaldamento e defaticamento, per il rilassamento muscolare.

Anche passeggiare, ballare, correre, saltare o fare jogging, mantenendo una postura corretta, sono attività molto utili.

L’importante è avere costanza e intensificare gli esercizi per gradi, evitando sforzi eccessivi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli adulti sopra i 65 anni dovrebbero svolgere circa 150 min di attività fisica aerobica moderata alla settimana e almeno 75 min di attività aerobica intensa.

Attenzione però alle attività che potrebbero aumentare il rischio di cadute!

 

 

Monitoraggio dell’Osteoporosi tramite l’altezza

Come dicevamo, tenere sotto controllo la salute delle ossa è molto utile, perché solo monitorando eventuali miglioramenti o peggioramenti della malattia è possibile capire se si è sulla strada giusta, se sono necessarie cure differenti e soprattutto prevenire le fratture!

Non solo gli esami diagnostici specifici svolgono un ruolo cruciale in tal senso però: anche l’autoanalisi può fare la differenza, analizzando “sintomi” facilmente visibili, ma spesso trascurati.

La misurazione dell’altezza è una di queste.

Come abbiamo spiegato meglio, nell’articolo dedicato, la perdita di centimetri con l’avanzare dell’età non è la norma!

Il monitoraggio dell’altezza negli anni è utile sia per fare una diagnosi, sia per monitorare la terapia medica e prevedere (e quindi evitare se possibile) eventuali fratture.

 

Buone abitudini per prevenire le cadute osteoporotiche

Alcune semplici buone abitudini possono essere un’ottimo strumento preventivo per evitare cadute rischiose, spesso causa di fratture.

Abbiamo già parlato della prevenzione delle cadute per gli anziani, ma anche in casa si possono avere alcune accortezze, valide ad ogni età.

In caso di scale, per esempio, l’uso di un corrimano e tappetini antiscivolo, in concomitanza a un’illuminazione adeguata, può fare la differenza.

Anche in bagno, i materiali antiscivolo aiutano sempre, e possono essere installate delle maniglie nei punti più “critici” (come ad esempio per entrare/uscire dalla doccia).

Nella camera da letto, in cucina e nel resto della casa, gli oggetti di uso quotidiano dovrebbero essere riposti in punti facilmente raggiungibili, né troppo in alto né troppo in basso.

Terapia farmacologica per l’Osteoporosi (+ Calcio & Vitamina D)

Oltre alla gestione dei fattori di rischio, all’assunzione di adeguate quantità di calcio e vitamina D e all’attività fisica, i I farmaci più efficaci nella terapia dell’osteoporosi possono essere suddivisi in due categorie: gli agenti anti-riassorbitivi, che riducono il riassorbimento osseo e gli agenti anabolici, che stimolano la formazione di nuovo osso.

Una cura farmacologica per l’Osteoporosi completa non prevede la sola somministrazione del farmaco, ma anche – imprescindibilmente – un’integrazione giornaliera o periodica di vitamina D in aggiunta all’assunzione di 400/600 mg di Calcio, in aggiunta alla dieta.

La mancata presenza di anche solo uno di questi fattori compromette notevolmente il corretto funzionamento della terapia e quindi il raggiungimento degli obiettivi preposti.

Oggi siamo nella condizione di poter rigenerare l’osso e aumentare la massa ossea del paziente, facendola ritornare a dei livelli pre-osteoporosi o di normalità ossea, grazie alla medicina rigenerativa.

 

Questo obiettivo e questa certezza, che la medicina rigenerativa dell’osso ci offre, passano però per un percorso di cura che dura anni, per i pazienti affetti da Osteoporosi (può durare anche 20/30 anni).

Purtroppo, è credenza comune che le cure per l’Osteoporosi – una volta raggiunto un obiettivo soddisfacente – possano essere interrotte, ma non è così!

Questo è l’errore più grave che il paziente possa fare!

 

Durante tutta la vita del paziente GIÀ SOGGETTO A FRATTURA DA FRAGILITÀ, la somministrazione dei farmaci (secondo le tempistiche e la frequenza prevista dal medico) NON DEVONO ESSERE MAI SOSPESE.

Solo così, il paziente può sperare di conservare a pieno la sua autonomia, evitare ulteriori fratture e avere una vita relazionale soddisfacente.

 

Affidarsi a un Bone Doctor, ossia non solo a un ortopedico, ma a un vero e proprio esperto, specialista certificato nella gestione medica del paziente con malattie del metabolismo minerale ed osseo, è una garanzia di ricevere cure personalizzate e terapie sempre all’avanguardia.

 

L’obiettivo è ovviamente sempre quello di garantire al paziente la miglior qualità della vita e la massima autonomia possibile.

 

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